Onorevoli Colleghi! - È giunto il momento di rilanciare, anche in questa legislatura, nuove proposte e nuove iniziative tese a coinvolgere maggiormente i giovani nelle decisioni che li riguardano.
Nonostante situazioni molto diverse, i giovani hanno da sempre condiviso valori e aspirazioni comuni, ma anche problemi. Soprattutto in questo periodo storico, ricco di trasformazioni, essi possono più che mai considerarsi un gruppo in divenire, caratterizzato da un accesso all'occupazione e dalla creazione di una famiglia alquanto ritardati, da frequenti avvicendamenti tra lavoro e studi, ma soprattutto da percorsi individuali molto più travagliati che in passato. Inoltre, la scuola o l'università, il lavoro e il contesto sociale non svolgono più lo stesso ruolo integratore: l'autonomia è acquisita sempre più tardi.
Tutto questo si traduce spesso in un sentimento di fragilità della loro condizione, in una perdita di fiducia nei sistemi decisionali esistenti e in un certo disinteresse per le forme tradizionali di partecipazione alla vita pubblica, incluse le organizzazioni della gioventù. Taluni affermano di avere difficoltà ad identificarsi - o di non identificarsi affatto - nelle politiche pubbliche concepite da e per persone più anziane di loro. Una parte dei giovani si rifugia nell'indifferenza o nell'individualismo, un'altra parte è tentata da modi di espressione a volte eccessivi, se non addirittura ai margini dei canali democratici. Una maggioranza di essi vorrebbe tuttavia influenzare le politiche, ma non ne trova i mezzi.
I giovani italiani ed europei hanno però qualcosa da dire perché sono i primi ad essere interessati ai mutamenti economici, agli squilibri demografici, alla globalizzazione e alla diversità delle culture. È ad essi che si chiede di inventare altre forme di relazioni sociali, altri modi di esprimere
a) teatro: attraverso l'istituzione di un laboratorio teatrale, l'allestimento di rappresentazioni, l'organizzazione di corsi di recitazione, le comunità sono in grado di operare una vera e propria politica popolare di diffusione dell'arte e della cultura in un settore che spesso, a causa degli ingenti costi di frequentazione, esclude il grande pubblico;
b) musica: si potrebbero offrire spazi destinati all'ascolto di musica dal vivo, alla funzione di sala prove e registrazione, aperti a tutti quei gruppi musicali giovanili per i quali rappresenta un problema talora insormontabile non solo provare la propria musica ma poi esibirla e, in particolare, produrla;
c) arti visive e figurative: si pensi non solo all'organizzazione di corsi gratuiti di pittura, scultura, disegno, fotografia, ma anche all'allestimento di mostre permanenti che offrono ai giovani artisti la possibilità di esporre le opere più significative che difficilmente trovano spazio nei circuiti professionali;
d) cinema e televisione: i ragazzi potranno assistere insieme alla proiezione di film di ogni genere, dall'intrattenimento puro a quello impegnato, a rassegne cinematografiche su temi specifici - accompagnate dagli opportuni approfondimenti culturali - al fine di contrapporsi alla formazione di tele-utenti passivi e recettivi davanti ad immagini che non sanno interpretare; oltre, naturalmente, alla visione dei grandi eventi, sportivi e no;
e) sport: lo scopo è quello di ideare e dare vita ad eventi, quali rassegne, incontri e tornei, cercando occasionalmente il coinvolgimento dei grandi campioni che spesso rappresentano, soprattutto per i più giovani, modelli da seguire in tutto e per tutto; per infondere nei partecipanti quello spirito sportivo ispirato ai princìpi di lealtà, rispetto e amicizia;
f) biblioteca: all'interno della comunità deve essere possibile leggere e consultare gratuitamente quotidiani, riviste e libri di ogni tipo, senza operare quelle scremature ideologiche di cui spesso taluni enti preposti, a causa del loro essere «politicamente corretti», si macchiano;
g) ludoteca: ciò significa disponibilità di giochi da tavolo, da quelli tradizionali a quelli più moderni, con spazi e risorse da destinare all'organizzazione di tornei, per inserire nel processo formativo esperienze ludiche in un quadro di confronto con i membri della medesima comunità;
h) giornale della comunità: sarà possibile costituire una redazione interna con l'obiettivo di diffondere le iniziative della comunità attraverso un proprio organo di stampa; inoltre corsi di giornalismo saranno tenuti da cronisti disponibili a collaborare all'iniziativa;
i) computer e INTERNET: difficilmente si può prescindere al giorno d'oggi da una conoscenza, anche sommaria, del computer; risulta quindi indispensabile dotarsene e svolgere corsi di guida al suo utilizzo con esperti della materia; il fenomeno, o meglio, lo strumento INTERNET è invece di estremo interesse per la straordinaria mole di conoscenze che offre ai suoi «naviganti» e per la sua crescente e fondamentale importanza nel mondo del lavoro;
l) attività di informazione e prevenzione delle devianze giovanili, specie sul fronte della lotta alla tossicodipendenza: le comunità giovanili possono diventare veri e propri centri di produzione culturale capaci di lanciare campagne di sensibilizzazione sul tema delle principali devianze giovanili, in particolare della tossicodipendenza, attraverso l'organizzazione di gruppi di studio, in collaborazione con le comunità terapeutiche, oltre ad iniziative di informazione e di prevenzione sull'uso di sostanze stupefacenti e sull'abuso di alcolici;
m) sportello sociale e ufficio informazioni: relativamente a tutto ciò che gravita nel difficile mondo del lavoro e della formazione professionale, nonché dell'orientamento universitario e post-universitario, verranno prestate assistenza e consulenza, anche di tipo fiscale e giuridico, per essere sempre informati sulle ultime novità e possibilità in materia.
Altre iniziative, infine, potranno riguardare la tutela ambientale, la conservazione e la promozione del patrimonio e delle identità locali, la realizzazione di attività imprenditoriali, eccetera.
Analizzando in dettaglio il testo della presente proposta di legge, l'articolo 1 indica i contenuti e le finalità del provvedimento, che detta i princìpi fondamentali e le norme per il riconoscimento e il sostegno delle comunità giovanili.
L'articolo 2 definisce la comunità giovanile come «l'insieme di persone aggregate stabilmente che non hanno fini di lucro e che perseguono le finalità di cui all'articolo 1 attraverso:
a) l'organizzazione della vita associativa come esperienza comunitaria, al fine di favorire la maturazione e la consapevolezza della personalità nel rispetto degli altri;
b) l'educazione all'impegno sociale, civile, alla partecipazione e alle conoscenze culturali;
c) lo svolgimento di attività sportive, ricreative, sociali, didattiche, ambientali, culturali, turistiche, agricole, artigianali, artistiche e di formazione professionale».
L'articolo 3 definisce i contenuti essenziali degli statuti delle comunità giovanili.
Con l'articolo 4 vengono esplicitamente indicate le diverse fonti di finanziamento